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Le vulnerabilità degli strumenti di supporto remoto possono esporre la tua azienda ad attacchi informatici mirati, minando la sicurezza informatica aziendale.
Nell'era digitale contemporanea, i sistemi di help desk remoto rappresentano uno strumento essenziale per la gestione e il supporto dell'infrastruttura IT aziendale. Tuttavia, questi stessi sistemi – che facilitano l'assistenza remota – possono diventare punti di ingresso per i cyber criminali, esponendo le aziende a cyber minacce significative. Tali attacchi possono portare alla sottrazione di dati sensibili, alla compromissione della proprietà intellettuale e all’installazione di ransomware, mettendo a rischio la continuità operativa dell’azienda.
Come funziona l’help desk remoto?
Il servizio di supporto remoto consente a un computer "host" di monitorare il desktop di un computer "target". L'"host" si riferisce al dispositivo del tecnico IT o del Managed Service Provider (MSP) che stabilisce la connessione, mentre il "target" è il dispositivo remoto da supportare. Una volta stabilita la connessione remota, il computer host può visualizzare e controllare il target attraverso la sua interfaccia utente. Questo consente un supporto tecnico più rapido ed efficace, ma anche una potenziale esposizione a vulnerabilità informatiche.
I sistemi di help desk remoto sono diventati bersagli sempre più appetibili per i criminali informatici, principalmente per due motivi: offrono potenzialmente un accesso diretto ai sistemi aziendali e operano spesso con privilegi elevati. A partire dal 2024, le minacce informatiche rivolte ai software di supporto remoto hanno raggiunto livelli di sofisticazione avanzata. I gruppi di threat actors non colpiscono più solo obiettivi ad alto valore, ma lanciano campagne su larga scala sfruttando vulnerabilità comuni nei software. Inoltre, la disponibilità di strumenti di attacco ha reso queste minacce accessibili anche a soggetti meno esperti, aumentando così la superficie di attacco.
Uno degli esempi più noti riguarda TeamViewer, un popolare software di accesso remoto. Diversi utenti hanno denunciato accessi non autorizzati seguiti da attacchi ransomware. Già nel 2016 alcuni computer vennero compromessi da malware come "Surprise", mentre nel 2024 TeamViewer è stato sfruttato per distribuire LockBit 3.0. In alcuni casi i file sono stati criptati, in altri l'attacco è stato bloccato da sistemi di endpoint security. Secondo l’azienda, le principali cause sono state configurazioni di sicurezza inadeguate, password deboli, versioni obsolete del software e l’assenza di autenticazione a più fattori (MFA).
Come fanno gli attaccanti a compromettere i sistemi di supporto remoto?
I software di assistenza remota non sono pericolosi in sé, ma una configurazione errata può trasformarli in una porta d’ingresso per gli hacker. Ecco i principali rischi:
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