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Blog_ColdCase_Generali
CyberGrant TeamOct 15, 2025 11:34:52 AM7 min read

#1 Cold Case: Generali España sotto attacco

Cold Case: la violazione subita da Generali España nel 2025
10:52

Un Data Breach da 5 Milioni

Madrid, febbraio 2025. La città dormiva quando il colpo è stato messo a segno. Niente scassinatori, niente allarmi che squarciano la notte. Solo il bagliore freddo di uno schermo e il clic di un mouse.

Il caso Generali España ha tutti gli elementi di un giallo perfetto: un colpevole insospettabile, credenziali valide come chiavi dorate, e 1,6 milioni di vittime ignare che il loro incubo era appena cominciato.

L'infiltrato. Un intermediario assicurativo, un broker che avrebbe dovuto essere dalla parte giusta della barricata. Invece, aveva trasformato i suoi privilegi di accesso in un'arma. Credenziali legittime, autorizzazioni eccessive. Nessun sistema di allarme che suonasse. È entrato, ha scaricato tutto – dati personali, informazioni bancarie, vite intere ridotte a file compressi – e poi è svanito nella notte digitale.

I dati? Diffusi online come un mazzo di carte gettato al vento.

L'autorità spagnola per la protezione dei dati - come riporta El Economista - non ha avuto pietà: 5 milioni di euro di multa. Il verdetto è stato chiaro come un colpo di pistola: violazione del GDPR. Ma i soldi erano solo l'inizio. Il danno reputazionale? Incalcolabile. Le possibili azioni collettive? Un'ombra minacciosa che si allunga sul futuro dell'azienda.

Questa è la storia di un crimine che poteva essere evitato. Di un sistema di sicurezza che dormiva mentre il ladro entrava dalla porta principale. E di una domanda che ogni azienda dovrebbe porsi prima che sia troppo tardi: chi sta sorvegliando i guardiani?

 

Analisi Tecnica dell'Incidente.

Autopsia di un disastro evitabile

Analizzando questo caso emerge un pattern che si ripete troppo spesso nel settore assicurativo: insider threat combinato con gestione inadeguata degli accessi privilegiati. Questo non è stato un attacco sofisticato – è stato l'equivalente digitale di lasciare le chiavi del caveau a qualcuno senza verificare cosa ci fa con esse.

Vulnerabilità Sfruttate

  • Privilegio eccessivo senza segregazione. L'intermediario aveva accesso a un volume di dati incompatibile con le sue reali necessità operative. Principio del "least privilege" completamente ignorato.
  • Assenza di controlli comportamentali. Nessun sistema di monitoraggio in tempo reale ha rilevato un'attività palesemente anomala: il download massivo di 1,6 milioni di record. È come se nessuno notasse un furgone che carica l'intero archivio aziendale.
  • Mancanza di Data Loss Prevention (DLP). I file sono usciti dal perimetro aziendale senza cifratura, senza watermarking, senza alcun meccanismo di blocco automatico.
  • Zero visibilità predittiva. Non c'era intelligenza artificiale o sistema di analisi comportamentale capace di identificare pattern anomali prima che il danno fosse fatto.

Questo tipo di data breach rientra tra le minacce più pericolose per le aziende assicurative, che trattano dati ad alto valore economico e normativo. In assenza di una strategia di endpoint security e protezione dati aziendali integrata, il furto è avvenuto senza generare alert tempestivi.

 

La Soluzione.

Come l'Ecosistema CyberGrant avrebbe impedito il disastro

Ma cosa sarebbe successo se Generali España avesse adottato le soluzioni integrate di CyberGrant? Le soluzioni AIGrant, RemoteGrant, FileGrant e RedTeam Offensive agiscono in sinergia per coprire l'intero ciclo di vita del dato: dalla prevenzione all'analisi predittiva, fino alla risposta proattiva.

AIGrant – L'orchestratore intelligente dell'ecosistema

AIGrant è l'orchestratore dell'intero ecosistema CyberGrant: avrebbe riconosciuto in anticipo i documenti sensibili, applicato automaticamente le regole di protezione e bloccato ogni comportamento anomalo prima che si trasformasse in incidente. Qui si passa dalla difesa passiva alla prevenzione intelligente.

  • Classificazione Automatica e Governance Aziendale Applicata
    • Con AIGrant, i dati vengono immediatamente analizzati da agenti intelligenti che operano in background, classificando automaticamente i documenti in base al contenuto: dati bancari, personali, riservati. Ogni file riceve tag e permessi di accesso dinamici, coerenti con le policy aziendali e le normative GDPR, NIS2, DORA. Il sistema applica regole di sicurezza e cifratura persistente per impedire la lettura non autorizzata, mantenendo i dati sempre protetti da malware e da piattaforme di intelligenza artificiale pubblica.
    • Il risultato è una governance aziendale applicata in tempo reale, che elimina l'errore umano e garantisce la piena conformità normativa. Nel caso Generali, AIGrant avrebbe classificato automaticamente tutti i 1,6 milioni di record come "sensibili GDPR" ancora prima che l'intermediario pensasse di accedervi.
  • Esperto Cybersecurity con Controllo Costante. AIGrant non si limita ad analizzare: protegge attivamente i dati grazie a un sistema di automazione integrato. Rileva e segnala comportamenti anomali sui dati e sugli utenti, genera report intelligenti e personalizzati sull'uso dei file e sulla conformità, blocca automaticamente accessi o azioni non autorizzate. Il monitoraggio in tempo reale dell'attività degli utenti e degli endpoint offre al CISO una visione continua dello stato di sicurezza attraverso una dashboard unificata.
  • Analisi semantica in linguaggio naturale. Elaborazione dei log di accesso e trasferimento per identificare pattern sospetti che un umano non noterebbe mai. L'AI avrebbe riconosciuto immediatamente che il broker stava accedendo a un volume di dati incompatibile con la sua attività normale.
  • Alert predittivi in caso di violazioni di policy. L'intelligenza artificiale avrebbe rilevato la deviazione dal comportamento standard del broker ore o giorni prima dell'esfiltrazione massiva, permettendo un intervento preventivo.
  • Vantaggio concreto: l'attività anomala del broker sarebbe stata segnalata e isolata immediatamente, probabilmente prima che scaricasse anche solo il primo file. La classificazione automatica avrebbe reso ogni documento intrinsecamente protetto, indipendentemente da chi tentava di accedervi.

RemoteGrant – Protezione avanzata degli endpoint

RemoteGrant avrebbe impedito l'esfiltrazione di dati sensibili fin dal primo tentativo di accesso anomalo, implementando un perimetro di sicurezza a livello di endpoint impossibile da aggirare.

  • Zero Trust Approach. Accesso consentito solo da dispositivi aziendali certificati e utenti autenticati. L'intermediario avrebbe dovuto superare molteplici livelli di verifica continua, non solo un login iniziale.
  • Cifratura trasparente. I file sarebbero rimasti illeggibili anche se copiati su USB o cloud esterni. Ogni tentativo di trasferimento avrebbe prodotto solo dati cifrati, inutilizzabili senza le chiavi aziendali.
  • Policy DLP automatiche. Blocco istantaneo di tentativi di download o copia non autorizzata. Il sistema avrebbe riconosciuto il tentativo di esfiltrazione massiva e lo avrebbe fermato sul nascere.
  • Monitoraggio comportamentale in tempo reale. Rilevamento di attività anomale come il download massivo di dati. Alert immediati al team di sicurezza al primo segnale di deviazione dal comportamento standard.
  • Vantaggio concreto: l'intermediario non avrebbe mai potuto scaricare i dati in chiaro né trasferirli fuori dal perimetro aziendale.

FileGrant – Sicurezza e controllo dei file sensibili

FileGrant avrebbe garantito una protezione end-to-end dei documenti contenenti dati personali e finanziari, rendendo i file stessi delle fortezze inespugnabili, anche se condivisi all'esterno dell'azienda o sul cloud.

  • Crittografia post-quantum (CRYSTALS-Kyber) riconosciuta dal NIST. Una protezione che resiste anche agli attacchi futuri dei computer quantistici. I dati rubati sarebbero rimasti cifrati per decenni.
  • Tag intelligenti applicati automaticamente. Classificazione basata sul contenuto: "finanziario", "GDPR", "riservato". Ogni file avrebbe portato con sé le proprie policy di protezione, indipendentemente da dove venisse copiato.
  • Tracciabilità e audit log completi. Registrazione di ogni visualizzazione, copia o tentativo di accesso. Una catena di custodia digitale completa per ogni documento sensibile.
  • Blocchi screenshot, stampa e condivisione non autorizzata. Anche durante le call video. Nessuna scappatoia tecnica per aggirare le protezioni.
  • Vantaggio concreto: anche in caso di furto, i dati sarebbero rimasti cifrati, non leggibili e tracciabili.

RedTeam Offensive – Simulazione e prevenzione proattiva

Il Red Team di CyberGrant avrebbe anticipato l'incidente attraverso test di sicurezza mirati, agendo come hacker etici per scoprire le vulnerabilità prima dei criminali veri. Con simulazioni di insider threat, phishing test e attack surface discovery, avrebbero identificato le credenziali esposte e i privilegi eccessivi dell'intermediario settimane prima dell'incidente, fornendo piani di remediation concreti per correggere le vulnerabilità.

Vantaggio strategico: le vulnerabilità eccessive nei privilegi degli intermediari sarebbero state corrette prima dell'incidente.

 

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Risultato Ipotetico

Un Epilogo Completamente Diverso

Con l'ecosistema CyberGrant integrato, il caso Generali España avrebbe avuto un epilogo radicalmente diverso:

Nessun dato personale o bancario sarebbe stato esfiltrato o letto. La cifratura e le policy DLP avrebbero reso impossibile l'estrazione di informazioni utilizzabili.

L'account del broker sarebbe stato bloccato automaticamente. Al primo comportamento anomalo, prima ancora che completasse il download del primo batch di dati.

L'impatto economico, legale e reputazionale sarebbe stato pari a zero. Niente multa da 5 milioni, niente danni reputazionali, niente azioni collettive.

CyberGrant non elimina i rischi – li trasforma in controllo e consapevolezza. La differenza tra essere vittima e essere protetti.

 

Takeaway Finale

Tre lezioni dal caso Generali España che ogni CISO dovrebbe tatuarsi sulla scrivania:

  1. Gli accessi privilegiati sono il punto più vulnerabile di ogni infrastruttura IT. Non basta dare fiducia – serve verifica continua, segregazione, monitoraggio. Zero Trust non è un optional.
  2. La protezione dei file deve estendersi anche dopo la condivisione. Un file non protetto è un file perso. La sicurezza deve essere intrinseca al dato, non al perimetro.
  3. La prevenzione proattiva è più efficace della reazione post-incidente. Meglio spendere in Red Team e AI predittiva oggi che in multe, avvocati e comunicazioni di crisi domani.

 

Box Tecnico – Riepilogo Rapido

Tipo di attacco

Insider Threat / Abuso di Credenziali

Vulnerabilità sfruttata

 Gestione inadeguata di accessi e privilegi 

Come CyberGrant avrebbe protetto Generali España

Soluzione CyberGrant utilizzate

RemoteGrant, FileGrant, AIGrant, RedTeam Offensive

Impatto evitato

Esfiltrazione di 1,6 milioni di record, multa GDPR da 5 milioni €, danno reputazionale irreparabile

 

Tempo di rilevamento con CyberGrant

< 5  minuti dal primo comportamento anomalo 

Probabilità di successo dell'attacco con CyberGrant

< 1% 

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