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Madrid, febbraio 2025. La città dormiva quando il colpo è stato messo a segno. Niente scassinatori, niente allarmi che squarciano la notte. Solo il bagliore freddo di uno schermo e il clic di un mouse.
Il caso Generali España ha tutti gli elementi di un giallo perfetto: un colpevole insospettabile, credenziali valide come chiavi dorate, e 1,6 milioni di vittime ignare che il loro incubo era appena cominciato.
L'infiltrato. Un intermediario assicurativo, un broker che avrebbe dovuto essere dalla parte giusta della barricata. Invece, aveva trasformato i suoi privilegi di accesso in un'arma. Credenziali legittime, autorizzazioni eccessive. Nessun sistema di allarme che suonasse. È entrato, ha scaricato tutto – dati personali, informazioni bancarie, vite intere ridotte a file compressi – e poi è svanito nella notte digitale.
I dati? Diffusi online come un mazzo di carte gettato al vento.
L'autorità spagnola per la protezione dei dati - come riporta El Economista - non ha avuto pietà: 5 milioni di euro di multa. Il verdetto è stato chiaro come un colpo di pistola: violazione del GDPR. Ma i soldi erano solo l'inizio. Il danno reputazionale? Incalcolabile. Le possibili azioni collettive? Un'ombra minacciosa che si allunga sul futuro dell'azienda.
Questa è la storia di un crimine che poteva essere evitato. Di un sistema di sicurezza che dormiva mentre il ladro entrava dalla porta principale. E di una domanda che ogni azienda dovrebbe porsi prima che sia troppo tardi: chi sta sorvegliando i guardiani?
Analizzando questo caso emerge un pattern che si ripete troppo spesso nel settore assicurativo: insider threat combinato con gestione inadeguata degli accessi privilegiati. Questo non è stato un attacco sofisticato – è stato l'equivalente digitale di lasciare le chiavi del caveau a qualcuno senza verificare cosa ci fa con esse.
Questo tipo di data breach rientra tra le minacce più pericolose per le aziende assicurative, che trattano dati ad alto valore economico e normativo. In assenza di una strategia di endpoint security e protezione dati aziendali integrata, il furto è avvenuto senza generare alert tempestivi.
Ma cosa sarebbe successo se Generali España avesse adottato le soluzioni integrate di CyberGrant? Le soluzioni AIGrant, RemoteGrant, FileGrant e RedTeam Offensive agiscono in sinergia per coprire l'intero ciclo di vita del dato: dalla prevenzione all'analisi predittiva, fino alla risposta proattiva.
AIGrant è l'orchestratore dell'intero ecosistema CyberGrant: avrebbe riconosciuto in anticipo i documenti sensibili, applicato automaticamente le regole di protezione e bloccato ogni comportamento anomalo prima che si trasformasse in incidente. Qui si passa dalla difesa passiva alla prevenzione intelligente.
RemoteGrant avrebbe impedito l'esfiltrazione di dati sensibili fin dal primo tentativo di accesso anomalo, implementando un perimetro di sicurezza a livello di endpoint impossibile da aggirare.
FileGrant avrebbe garantito una protezione end-to-end dei documenti contenenti dati personali e finanziari, rendendo i file stessi delle fortezze inespugnabili, anche se condivisi all'esterno dell'azienda o sul cloud.
Il Red Team di CyberGrant avrebbe anticipato l'incidente attraverso test di sicurezza mirati, agendo come hacker etici per scoprire le vulnerabilità prima dei criminali veri. Con simulazioni di insider threat, phishing test e attack surface discovery, avrebbero identificato le credenziali esposte e i privilegi eccessivi dell'intermediario settimane prima dell'incidente, fornendo piani di remediation concreti per correggere le vulnerabilità.
Vantaggio strategico: le vulnerabilità eccessive nei privilegi degli intermediari sarebbero state corrette prima dell'incidente.
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Con l'ecosistema CyberGrant integrato, il caso Generali España avrebbe avuto un epilogo radicalmente diverso:
Nessun dato personale o bancario sarebbe stato esfiltrato o letto. La cifratura e le policy DLP avrebbero reso impossibile l'estrazione di informazioni utilizzabili.
L'account del broker sarebbe stato bloccato automaticamente. Al primo comportamento anomalo, prima ancora che completasse il download del primo batch di dati.
L'impatto economico, legale e reputazionale sarebbe stato pari a zero. Niente multa da 5 milioni, niente danni reputazionali, niente azioni collettive.
CyberGrant non elimina i rischi – li trasforma in controllo e consapevolezza. La differenza tra essere vittima e essere protetti.
Tre lezioni dal caso Generali España che ogni CISO dovrebbe tatuarsi sulla scrivania:
Insider Threat / Abuso di Credenziali
Gestione inadeguata di accessi e privilegi
RemoteGrant, FileGrant, AIGrant, RedTeam Offensive
Esfiltrazione di 1,6 milioni di record, multa GDPR da 5 milioni €, danno reputazionale irreparabile
< 5 minuti dal primo comportamento anomalo
< 1%