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Nell’era digitale, supply chain e logistica sono sempre più interconnesse, esponendosi a crescenti rischi informatici. Con il 98% delle aziende coinvolte in partnership con fornitori colpiti da cyber attacchi (fonte: Gartner), la cybersecurity diventa un requisito essenziale, anche per garantire conformità normativa e protezione dei dati sensibili.
Il commercio globale moderno è sempre più interconnesso ed anche il settore della logistica e della supply chain si trovano al centro di una trasformazione digitale accelerata, caratterizzata da una complessa rete di interdipendenze che, seppur essenziali per l'efficienza operativa, crea multiple superfici di attacco che i cyber criminali possono sfruttare per penetrare nei sistemi e per compromettere la sicurezza dei dati. Pertanto, questi ecosistemi devono dare priorità sia alla cybersecurity dei fornitori sia alla protezione dei dati, stabilendo strategie adeguate a essere conformi alle varie normative vigenti a varie latitudini.
Una delle sfide più rilevanti per la resilienza del settore logistico è rappresentata dalla gestione dei rischi dei fornitori ICT e delle terze parti. Le attuali catene di approvvigionamento si fondano, infatti, su ecosistemi estesi e interdipendenti di servizi esterni — dai provider IT alle piattaforme di analisi, fino ai sistemi di pagamento — che introducono una molteplicità di minacce potenziali, tra cui:
La trasmissione di informazioni e la condivisione di file al di fuori del perimetro aziendale - senza adeguate misure di crittografia - avviene spesso su canali non sicuri, mettendo i dati potenzialmente a rischio in ogni fase del processo logistico. Pertanto, gli operatori del settore devono capire come prevenire attacchi da fornitori terzi, adottando soluzioni mirate di Data Loss Prevention (DLP) lungo l’intero percorso operativo per rafforzare la protezione delle informazioni, mitigare i rischi e colmare eventuali vulnerabilità. Di seguito, un esempio di approccio strutturato per fase.
Fase di inserimento dell’ordine - Informazioni sensibili come i dati personali dei clienti ed i dettagli di pagamento sono imputate a sistema. Pertanto, si consiglia di adottare la crittografia per proteggere le informazioni sensibili convertendole in un formato illeggibile, utilizzando algoritmi di crittografia in grado di garantire che persone non autorizzate non possano accedere o interpretare i dati crittografati senza la corrispondente chiave di decrittazione.
Fase di caricamento delle merci – Le specifiche dell’inventario e i dati relativi ai fornitori di questa fase possono essere vulnerabili. Pertanto, si consiglia di garantire:
Fase di trasporto – Anche questa fase introduce ulteriori minacce, in particolare attraverso i sistemi di tracciamento, che possono essere compromessi e permettere l’accesso a dati di localizzazione in tempo reale o alla tipologia delle spedizioni. È fondamentare, quindi, garantire:
Fase di scarico e d’ispezione - In questa fase si può considerare di adottare un software di endpoint protection, i.e. una soluzione di sicurezza installata sui singoli dispositivi utente (endpoint) - quali computer, dispositivi mobili o server - in grado di monitorare e di controllare i dati trasferiti o a cui si accede tramite questi dispositivi, permettendo di monitorare specificamente le attività di controllo degli inventari o le valutazioni di qualità, oltre a garantire che nessun dato non autorizzato venga trasferito al di fuori del sistema.
Fase di consegna e di firma dell’avvenuta ricezione - È essenziale monitorare anche questa fase per proteggere i dati dei clienti attraverso:
Affrontare efficacemente i rischi sopra descritti richiede un approccio strutturato e multidimensionale che integri tecnologia, processi e persone. Ciò implica una due diligence sui fornitori end-to-end, inclusi gli ICT provider - come previsto da Nis2 e DORA - per valutare il livello di rischio che rappresentano per la continuità operativa e in termini di attacchi cyber, di violazioni e di perdite dei dati. A tal proposito si consigliano le seguenti best practices:
Nessuna strategia di cybersecurity e protezione dei dati può essere efficace senza considerare il fattore umano. La formazione e la sensibilizzazione del personale rappresentano elementi critici per il successo di qualsiasi programma di sicurezza. I dipendenti devono essere educati sui potenziali rischi e sulle migliori pratiche per la gestione delle informazioni sensibili, al fine di prevenire violazioni accidentali o utilizzi impropri dei dati.
Inoltre, i programmi di training continuo devono coinvolgere tutti i livelli dell'azienda - dagli utenti finali ai dirigenti - creando una cultura della cybersecurity che permei l'intera azienda. Tale approccio culturale è particolarmente importante nel settore logistico, dove la pressione operativa e i tempi ristretti possono spingere il personale a bypassare procedure di sicurezza. Senza dimenticare l’importanza della programmazione delle esercitazioni, coinvolgendo anche i fornitori strategici.
La sicurezza informatica nella supply chain e nella logistica rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio olistico e multidisciplinare. Le aziende devono bilanciare l'esigenza di efficienza operativa con la necessità di proteggere dati sensibili e mantenere la conformità normativa. Tale equilibrio può essere raggiunto solo attraverso l'implementazione di strategie integrate che combinino tecnologie avanzate, processi robusti e una cultura organizzativa orientata alla sicurezza sia informatica sia dei dati.
È doveroso sottolineare che l'investimento in cybersecurity non è solo una necessità operativa, ma un imperativo strategico che determina la capacità delle aziende di competere efficacemente nel mercato globale. Pertanto, solo le aziende che riconoscono e affrontano proattivamente queste sfide saranno in grado di meglio sopravvivere nell'era della logistica digitale, garantendo la cyber resilience del settore, la protezione dei dati e la fiducia dei clienti in un ambiente sempre più interconnesso e sempre più sottoposto ad attacchi cyber.
In conclusione, nel contesto attuale, caratterizzato da interdipendenze digitali sempre più complesse, il rischio cyber nella supply chain non è più un’eventualità, ma una certezza con cui il settore logistico deve fare i conti ogni giorno. La crescita esponenziale delle minacce provenienti da fornitori terzi, da sistemi di tracciamento compromessi, da piattaforme cloud vulnerabili e da dispositivi periferici non controllati, richiede soluzioni integrate che garantiscano protezione, visibilità e controllo lungo tutta la filiera.
In questa prospettiva, FileGrant e RemoteGrant offrono una risposta concreta e strutturata, ma facilmente implementabile per affrontare le sfide più critiche della cybersecurity dei fornitori e della gestione del rischio informatico nella supply chain.
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L’adozione combinata di FileGrant e RemoteGrant rappresenta una best practice di cybersecurity per fornitori esterni, capace di prevenire attacchi lungo tutta la filiera logistica. Dalla protezione dei dati critici alla visibilità operativa centralizzata, queste soluzioni rispondono in modo efficace ai requisiti di gestione del rischio fornitori, previsti dalle normative europee (es. NIS2, DORA) e dalle best practice italiane, rafforzando la resilienza operativa e la conformità normativa.
In un settore dove ogni minuto di fermo può tradursi in perdita di valore, investire in soluzioni integrate di cybersecurity non è solo una misura difensiva, ma un vantaggio competitivo. Solo così è possibile garantire continuità operativa, integrità dei dati e fiducia lungo tutta la catena del valore.