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Condivisione dati protetta con fornitori
Federica Maria Rita LivelliJul 7, 2025 3:06:51 PM10 min read

Proteggere la supply chain e la logistica nell'era digitale

Cybersecurity supply chain: come proteggere i fornitori
15:22

Nell’era digitale, supply chain e logistica sono sempre più interconnesse, esponendosi a crescenti rischi informatici. Con il 98% delle aziende coinvolte in partnership con fornitori colpiti da cyber attacchi (fonte: Gartner), la cybersecurity diventa un requisito essenziale, anche per garantire conformità normativa e protezione dei dati sensibili. 

 

La protezione dei dati per le aziende di supply chain e della logistica 

Il commercio globale moderno è sempre più interconnesso ed anche il settore della logistica e della supply chain si trovano al centro di una trasformazione digitale accelerata, caratterizzata da una complessa rete di interdipendenze che, seppur essenziali per l'efficienza operativa, crea multiple superfici di attacco che i cyber criminali possono sfruttare per penetrare nei sistemi e per compromettere la sicurezza dei dati. Pertanto, questi ecosistemi devono dare priorità sia alla cybersecurity dei fornitori sia alla protezione dei dati, stabilendo strategie adeguate a essere conformi alle varie normative vigenti a varie latitudini.  

 

I rischi derivanti da fornitori ICT e terze parti nella logistica 

Una delle sfide più rilevanti per la resilienza del settore logistico è rappresentata dalla gestione dei rischi dei fornitori ICT e delle terze parti. Le attuali catene di approvvigionamento si fondano, infatti, su ecosistemi estesi e interdipendenti di servizi esterni — dai provider IT alle piattaforme di analisi, fino ai sistemi di pagamento — che introducono una molteplicità di minacce potenziali, tra cui: 

  • Rischio Cyber - Il rischio cyber da fornitori ITC e terze parti rappresenta una delle minacce più significative. L’utilizzo di fornitori esterni con misure di sicurezza insufficienti espone l’azienda a vulnerabilità come malware, ransomware, phishing e attacchi DDoS, con conseguenze rilevanti sulla continuità operativa e sulla protezione dei dati. 
  • Rischi per la privacy dei dati - La condivisione di dati sensibili con terze parti, soprattutto in ambito cross-border, amplifica il pericolo di violazioni e accessi non autorizzati. Inoltre, una gestione non conforme alla normativa sulla privacy può comportare sanzioni legali e danni. 
  • Non conformità normativa da parte dei fornitori - Normative sempre più stringenti (es. GDPR, DORA, NIS2, AI Act, CCPA, HIPAA, PCI DSS, ecc.) impongono requisiti di compliance anche alle terze parti. La mancata conformità può tradursi in sanzioni, danni reputazionali e perdita di fiducia da parte del mercato. Inoltre, la criticità aumenta in contesti internazionali, dove la disomogeneità tra i quadri normativi accresce il rischio di inadempienze. 

 

Le vulnerabilità critiche del settore logistico

La trasmissione di informazioni e la condivisione di file al di fuori del perimetro aziendale - senza adeguate misure di crittografia - avviene spesso su canali non sicuri, mettendo i dati potenzialmente a rischio in ogni fase del processo logistico. Pertanto, gli operatori del settore devono capire come prevenire attacchi da fornitori terzi, adottando soluzioni mirate di Data Loss Prevention (DLP) lungo l’intero percorso operativo per rafforzare la protezione delle informazioni, mitigare i rischi e colmare eventuali vulnerabilità. Di seguito, un esempio di approccio strutturato per fase. 

Fase di inserimento dell’ordine - Informazioni sensibili come i dati personali dei clienti ed i dettagli di pagamento sono imputate a sistema. Pertanto, si consiglia di adottare la crittografia per proteggere le informazioni sensibili convertendole in un formato illeggibile, utilizzando algoritmi di crittografia in grado di garantire che persone non autorizzate non possano accedere o interpretare i dati crittografati senza la corrispondente chiave di decrittazione. 

Fase di caricamento delle merci – Le specifiche dell’inventario e i dati relativi ai fornitori di questa fase possono essere vulnerabili. Pertanto, si consiglia di garantire: 

  • Controllo degli accessi – È opportuno limitare l'accesso alle informazioni sensibili solo al personale autorizzato e si consiglia di implementare soluzioni di controllo degli accessi per regolare e per gestire chi può accedere a risorse o dati specifici all'interno di un sistema. Ciò garantisce che gli individui abbiano accesso appropriato per svolgere le proprie mansioni, impedendo al contempo l'accesso non autorizzato o la manipolazione di dati critici. 
  • Mascheramento dei dati - Si tratta di una tecnica che prevede la modifica o l'occultamento di specifici elementi di dati per proteggere le informazioni sensibili, mantenendone comunque l'usabilità per gli scopi autorizzati. L'obiettivo è garantire che, pur mantenendo il valore pratico dei dati per analisi o test, gli elementi sensibili siano protetti da esposizione o da uso improprio.  

 

Fase di trasporto – Anche questa fase introduce ulteriori minacce, in particolare attraverso i sistemi di tracciamento, che possono essere compromessi e permettere l’accesso a dati di localizzazione in tempo reale o alla tipologia delle spedizioni. È fondamentare, quindi, garantire: 

  • Monitoraggio in tempo reale - Il monitoraggio in tempo reale prevede l'osservazione continua e immediata delle attività relative ai dati all'interno di un sistema o di una rete e - in ambito logistico - significa utilizzare strumenti di monitoraggio che forniscono una sorveglianza e un'analisi costanti del sistema di tracciamento. Ciò aiuta a rilevare eventuali attività sospette che potrebbero indicare potenziali minacce o violazioni, garantendo, altresì, l'accuratezza, l'affidabilità e la sicurezza dei dati durante il transito. 
  • Crittografia in transito - La crittografia in transito comporta l'applicazione di metodi di crittografia ai dati durante lo spostamento tra sistemi. Pertanto, i dati crittografati durante il transito diventano incomprensibili a soggetti non autorizzati che potrebbero intercettarli, oltre a garantire che rimangano sicuri e illeggibili a chiunque non disponga della chiave di decrittazione. 

 

Fase di scarico e d’ispezione - In questa fase si può considerare di adottare un software di endpoint protection, i.e. una soluzione di sicurezza installata sui singoli dispositivi utente (endpoint) - quali computer, dispositivi mobili o server - in grado di monitorare e di controllare i dati trasferiti o a cui si accede tramite questi dispositivi, permettendo di monitorare specificamente le attività di controllo degli inventari o le valutazioni di qualità, oltre a garantire che nessun dato non autorizzato venga trasferito al di fuori del sistema. 

 

Fase di consegna e di firma dell’avvenuta ricezione - È essenziale monitorare anche questa fase per proteggere i dati dei clienti attraverso: 

  • Analisi comportamentale – Si utilizzano gli algoritmi di apprendimento automatico per rilevare comportamenti anomali rispetto alle abitudini tipiche degli utenti, identificando possibili minacce alla sicurezza durante la conferma della consegna. 
  • Classificazione automatizzata dei dati – Si sfrutta l’intelligenza artificiale per individuare e proteggere automaticamente le PII presenti nei documenti di consegna, assicurando conformità normativa, oltre a ridurre il rischio di accessi non autorizzati. 

 

Strategie di mitigazione e best practice per la gestione dei fornitori

Affrontare efficacemente i rischi sopra descritti richiede un approccio strutturato e multidimensionale che integri tecnologia, processi e persone. Ciò implica una due diligence sui fornitori end-to-end, inclusi gli ICT provider - come previsto da Nis2 e DORA - per valutare il livello di rischio che rappresentano per la continuità operativa e in termini di attacchi cyber, di violazioni e di perdite dei dati. A tal proposito si consigliano le seguenti best practices: 

 

  • Redazione di contratti di servizio dettagliati - Definire clausole specifiche in termini di: sicurezza dei dati, gestione degli incidenti e responsabilità. Includere requisiti minimi di sicurezza by design/by default, supporto patching e compliance normativa. 
  • Valutazione continua dei fornitori - Monitorare performance e conformità contrattuale, oltre ad aggiornare periodicamente la valutazione dei rischi. 
  • Governance dei fornitori - Stabilire un processo strutturato per la gestione dell’intero ciclo di vita del fornitore, coinvolgendolo nella gestione del rischio. 
  • Trasferimento del rischio - Inserire clausole che trasferiscano parte del rischio al fornitore, oltre a richiedere coperture assicurative adeguate. 
  • Incident Response Plan - Predisporre un piano per gli incidenti che coinvolga i fornitori, oltre ad eseguire test ed esercitazioni periodici per verificarne l’efficacia. 
  •  Implementazione di processi di governance IT – Implementare politiche per la gestione del ciclo di vita ICT, monitoraggio dei rischi e misure di mitigazione. 
  • Implementazione di Framework di valutazione e best practices – Considerare di implementare i framework NIST, ISO 27001/28000, ENISA per la catena di fornitura. 
  • Audit e certificazioni - Adottare standard come ISO 27001, SOC 2, CSA STAR per i fornitori ICT 
  • Vendor Risk Management Platforms – Considerare l’utilizzo di software dedicati alla gestione del rischio fornitori. 

 

Il fattore umano nella cybersecurity e nella protezione dei dati

Nessuna strategia di cybersecurity e protezione dei dati può essere efficace senza considerare il fattore umano. La formazione e la sensibilizzazione del personale rappresentano elementi critici per il successo di qualsiasi programma di sicurezza. I dipendenti devono essere educati sui potenziali rischi e sulle migliori pratiche per la gestione delle informazioni sensibili, al fine di prevenire violazioni accidentali o utilizzi impropri dei dati. 

Inoltre, i programmi di training continuo devono coinvolgere tutti i livelli dell'azienda - dagli utenti finali ai dirigenti - creando una cultura della cybersecurity che permei l'intera azienda. Tale approccio culturale è particolarmente importante nel settore logistico, dove la pressione operativa e i tempi ristretti possono spingere il personale a bypassare procedure di sicurezza. Senza dimenticare l’importanza della programmazione delle esercitazioni, coinvolgendo anche i fornitori strategici. 

 

 

Conclusione 

La sicurezza informatica nella supply chain e nella logistica rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio olistico e multidisciplinare. Le aziende devono bilanciare l'esigenza di efficienza operativa con la necessità di proteggere dati sensibili e mantenere la conformità normativa. Tale equilibrio può essere raggiunto solo attraverso l'implementazione di strategie integrate che combinino tecnologie avanzate, processi robusti e una cultura organizzativa orientata alla sicurezza sia informatica sia dei dati. 

 

È doveroso sottolineare che l'investimento in cybersecurity non è solo una necessità operativa, ma un imperativo strategico che determina la capacità delle aziende di competere efficacemente nel mercato globale. Pertanto, solo le aziende che riconoscono e affrontano proattivamente queste sfide saranno in grado di meglio sopravvivere nell'era della logistica digitale, garantendo la cyber resilience del settore, la protezione dei dati e la fiducia dei clienti in un ambiente sempre più interconnesso e sempre più sottoposto ad attacchi cyber. 

AdobeStock_1375279882_webDifendere la supply chain e la logistica con FileGrant e RemoteGrant 

In conclusione, nel contesto attuale, caratterizzato da interdipendenze digitali sempre più complesse, il rischio cyber nella supply chain non è più un’eventualità, ma una certezza con cui il settore logistico deve fare i conti ogni giorno. La crescita esponenziale delle minacce provenienti da fornitori terzi, da sistemi di tracciamento compromessi, da piattaforme cloud vulnerabili e da dispositivi periferici non controllati, richiede soluzioni integrate che garantiscano protezione, visibilità e controllo lungo tutta la filiera. 

In questa prospettiva, FileGrant e RemoteGrant offrono una risposta concreta e strutturata, ma facilmente implementabile per affrontare le sfide più critiche della cybersecurity dei fornitori e della gestione del rischio informatico nella supply chain

Con FileGrant è possibile: 

  • Proteggere ogni file sensibile con crittografia quantum-proof e AES 256 bit. 
  • Imporre download crittografati obbligatori, anche per i proprietari dei documenti. 
  • Bloccare l’estrazione di dati da parte dell’intelligenza artificiale e impedire la condivisione dello schermo o l’acquisizione di screenshot. 
  • Gestire permessi differenziati e accessi granulati basati su classificazione automatica AI (es. tag di riservatezza). 
  • Tracciare in tempo reale tutte le operazioni eseguite sui file condivisi (accessi, modifiche, download). 
  • Impostare date di scadenza per la condivisione e revocare gli accessi in qualsiasi momento. 
  • Assicurare la conformità a regolamenti, quali NIS2, DORA, GDPR, HIPAA, grazie a controlli su cifratura, accessi e audit trail. 

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Con RemoteGrant le aziende del settore logistica ottengono: 

  • Un'architettura Zero Trust per proteggere dispositivi e sessioni da accessi non autorizzati. 
  • Protezione da ransomware grazie a policy di: 
  • Blocco della scrittura di file malevoli 
  • Controllo degli accessi a cartelle e processi critici 
  • Protezione dalla cancellazione non autorizzata di file sensibili. 
  • Policy avanzate per: 
  • Crittografia automatica e trasparente dei file aziendali, accessibili solo da utenti autorizzati. 
  • Controllo degli accessi RDP per limitare sessioni remote a singoli utenti autorizzati. 
  • Protezione anti-phishing e blocco dei link malevoli. 
  • Limitazione delle porte di rete e blocco di unità esterne in scrittura. 
  • Controllo degli accessi IP e navigazione tramite browser sicuro
  • Tracciamento continuo delle attività su endpoint e auditing delle policy di sicurezza. 
  • Prevenzione di esfiltrazioni da dispositivi periferici e mitigazione di attacchi da terze parti. 

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L’adozione combinata di FileGrant e RemoteGrant rappresenta una best practice di cybersecurity per fornitori esterni, capace di prevenire attacchi lungo tutta la filiera logistica. Dalla protezione dei dati critici alla visibilità operativa centralizzata, queste soluzioni rispondono in modo efficace ai requisiti di gestione del rischio fornitori, previsti dalle normative europee (es. NIS2, DORA) e dalle best practice italiane, rafforzando la resilienza operativa e la conformità normativa

In un settore dove ogni minuto di fermo può tradursi in perdita di valore, investire in soluzioni integrate di cybersecurity non è solo una misura difensiva, ma un vantaggio competitivo. Solo così è possibile garantire continuità operativa, integrità dei dati e fiducia lungo tutta la catena del valore.

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Federica Maria Rita Livelli
Consulente in Risk Management & Business Continuity, svolge un’attività di diffusione e sviluppo della cultura della resilienza presso varie istituzioni e università italiane e straniere. Membro de: BCI - Cyber Resilience Group, CLUSIT – Direttivo & Comitato Scientifico, ENIA - Comitato Scientifico, FERMA – Digital Committee, UNI - Comitato Tecnico "Gestione dell'innovazione" (ISO/TC 279). Relatrice e moderatrice in diversi seminari, conferenze nazionali ed internazionali, autrice di numerosi articoli e white paper su diverse riviste online italiane e straniere. Co-autrice del Rapporto Clusit - Cyber Security (ed. dal 2020 ad oggi); Libri tematici CLUSIT rif. Intelligenza Artificiale (2020) e Rischio Cyber (2021), Supply Chain Risk (2023); Libro “Lo Stato in Crisi” ed. Angeli (2022).

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